Il 25 Novembre del Teatro della Diversità dell'Associazione “Guardastelle” con Fnism-Catania



 Un'esperienza straordinaria di Teatro e Conoscenza di sé 



L’associazione Culturale “Guardastelle” nasce ad Acireale (CT) dall’idea del fondatore, Paolo Filippini, di creare una Scuola Teatrale per bambine, bambini, ragazze e ragazzi.

La scuola di teatro è divenuta così, grazie all'impegno di quanti ci hanno creduto, un punto d’incontro e di ricerca della bellezza, volto ad affinare gli animi, costruendo relazioni tra soggetti, producendo benessere tra le\i  ragazze\i.


Il successo riscontrato nelle attività svolte dal preparatissimo corpo docente e dalla versatilità degli artisti in campo teatrale, coreografico e musicale, crea l’input iniziale per l’apertura di ulteriori attività rivolte ai ragazzi con handicap. Nasce così il “Teatro delle Diversità” (e non il teatro dei diversi), un luogo privilegiato dove riscattare e dare voce alle alterità mute, con una continua scoperta, accettazione ed espansione di una bellezza delle differenze. Una “differenza” vista come inestimabile ricchezza, verso e sopra le altre disuguaglianze, etniche, sociali o culturali che siano. “È la diversità che rende l’essere umano  un’opera d’arte… irripetibile”.


L’Associazione è un luogo in continua evoluzione che vanta una considerevole notorietà nel campo della Pubblica Istruzione e collabora con svariati Istituti Scolastici di ogni ordine e grado nelle province del territorio siciliano per la creazione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali e di animazione.

Il desiderio incessante di mettersi in gioco, ci ha spinti ad aderire all'iniziativa della Fnism dedicata alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ed alcuni dei ragazzi hanno voluto dire la loro tramite considerazioni personali, letture e video.



Qui presentiamo un momento   del lavoro del Teatro della Diversità  a cura di Paolo Filippini, con la collaborazione di Patrizia Salerno

 

 



Le letture-video in edizione integrale sono su youtube al link   https://youtu.be/bGHwYsCK0u4



Il 25 Novembre dell’IIS ”Ferraris-Brunelleschi” di Empoli con Fnism-Catania

 Una giornata di emozioni  il 25 Novembre  per l’IIS”Brunelleschi” di Empoli.

Progetto a cura delle professoresse Silvia Desideri e Sabina Spannocchi.



Una grande comunità virtuale, che è  comunità reale della scuola  e del territorio, s’incontra sulla piattaforma della scuola   per raccontare, discutere, ascoltare parole e condividere  impegno contro la violenza sulle donne.  

L’incontro è così forte che  emoziona “anche in remoto”. Ci si sente uniti in una comune battaglia.  Tutta la scuola si mobilita. Le parole più emozionanti  quelle di Giovanna Ferrari, madre di una vittima  ed autrice dell’opera ”Per non dargliela vinta”

Con  le\gli studenti,  con le insegnanti e con la Dirigente Daniela Mancini,  ci sono le esperte di Codice rosa, del Centro Lilith, la psicoterapeuta che opera a scuola.

Le letture degli \lle studenti del Laboratorio Teatrale  sono ascoltate in silenzio partecipe durante il convegno in  remoto   e,  alla fine del convegno,  si continua: le professoresse Spannocchi e Desideri  si recano a scuola    insieme ai ragazzi e alle ragazze che  ripropongono i testi letti   per un servizio al tg3.

Le  letture proposte sono tratte da  

--Dalla parte delle bambine di Elena Belotti

--Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza verso le donne e la violenza tra le pareti domestiche

--Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà di Lea Melandri

--Care ragazze di Vittoria Franco 





Il 25 Novembre dell’ ITC “De Felice “ di Catania con #Fnism-Catania

  Gruppo di lavoro:  quattro classi del quarto e quinto incontrano e conversano con  le donne dell’UDI , Prof.sse Josè Calabrò dell’UDI Catania,  e Mariella Pasinati dell’UDI Palermo, Biblioteca delle Donne sule insidie culturali della violenza contro le donne.

Coordina i lavori la professoressa Maria Tripoli.

 

Ecco una scaletta della giornata.

 

Si parte dai dati   ISTAT  e OMS sulla violenza contro le donne: la pandemia ha aggravato il disastro della violenza e del femminicidio.

Una  domanda: Chi aiuta le donne?

Il problema che cresce: la violenza che viaggia in rete, con l’esplosione del  revenge porn. La Sicilia è la regione con il maggior numero di casi dopo la Lombardia

Quali soluzioni? Ne discutono ragazze e ragazzi con la docente e con le ospiti.

 “Noi donne avevamo pensato che ogni conquista era per sempre, ma non è così”.-ricorda  la prof. Tripoli.-Da tempo ormai il famoso soffitto di cristallo si è incrinato e molte donne conquistano posti preminenti in ogni campo. Abbiamo gioito per l’eletta senatrice Kamala Harris a fianco del nuovo Presidente americano, il candidato democratico Biden, come prima donna di colore,  prima donna di origini asiatiche,   prima laureata di una Università nera, nata negli USA ma figlia di immigrati, a raggiungere una posizione così alta in politica. Ma non bisogna abbassare la guardia.”

Josè Calabrò parla  di complessità:  la vita è articolata, l’essere umano è complesso, poiché ha in sé bipolarismi. Siamo, contemporaneamente sapiens/demens, capaci di elaborazioni complesse e dotati di istinti. Bisogna quindi attivare lo sguardo alla complessità, conoscere le dinamiche dei conflitti, poiché sono parte dell’esistenza. Il conflitto è una danza allegra nonviolenta, ed è necessario insegnare a ragazze e ragazzi come arrivare alla consapevolezza e alla successiva responsabilità. La scuola in questo ha un ruolo determinante nell’educare a capire le emozioni, per riconoscere gli schemi mentali e trovare nuove vie. Come l’attenzione ad usare le parole, senza accusare, giudicare. Non è facile. Ma si deve provare. C’è sempre un’alternativa alla violenza.

Mariella Pasinati ha posto l’accento sul ruolo dell’educazione a scuola. Occorre più formazione per contrastare il patriarcato e sull’uso della lingua perché la soggettività si costruisce nel linguaggio. Si parla anche di  violenza simbolica.    Ci soffermiamo sul potere dei media: esercitano violenza simbolica   rafforzando gli stereotipi, incasellando ognuno in un suo spazio predefinito.

Si pone l’accento sul ruolo della Biblioteca delle donne dell’UDI di Palermo. La Biblioteca delle Donne è nata come luogo di valorizzazione e conservazione dei percorsi culturali e politici delle donne.   La Biblioteca svolge una costante attività di promozione politico-culturale e di ricerca dei saperi.

Prendono la parola anche i ragazzi e le ragazze della   4 A TUR che parlano di stereotipi: utilizzano un’immagine simbolica che rileggono e reinterpretano con la guida della docente-artista:  Barbie dall’aria immortale, immutabile, snella e sinuosa,    diventa simbolo di  una fame d’amore per cui molte crudeltà sono state e sono commesse.

Parliamo di donne reali: facciamo nomi.

E’ lontano   il tempo in cui Anna Banti viveva e scriveva nascosta, all’ombra del marito, critico e storico dell’arte Roberto Longhi? Non accade oggi ancora?

 Pensiamo anche  alle virologhe  e alle pioniere della ricerca anticovid come Maria Rosaria Capobianchi,   dell’Istituto Spallanzani di Roma; Concetta Castilletti, ragusana,   responsabile dell’Unità dei virus emergenti allo Spallanzani; Francesca Colavita, classe ’90, originaria di Campobasso, ricercatrice precaria fino allo  straordinario isolamento del   ceppo virale Sars-COV-2, causa della sindrome Covid 19.

   Puntare sulle donne, dare visibilità alle loro leadership e far conoscere i loro talenti: è questo l’obiettivo del Women’s Forum for the Economy & Society che ha nella Managing Director l’italiana Chiara Corazza, che si impegna ogni giorno per farle conoscere.  

Ripartiamo da qui e su questa via.  Ci aspetta un lavoro lungo, importante, necessario.  (Maria Tripoli)




 

Il 25 Novembre dell'IIS"Vaccarini" con Fnism-Catania

 Il cinema civile  apre le menti ed i cuori: arrivano dal Festival di Marano i corti di  filmaker da tutto il mondo ed una sezione è dedicata alla condizione delle donne. 



Così il 25 Novembre al Vaccarini comincia due mesi prima: discuteremo e rifletteremo sulla condizione delle donne e sul disastro della violenza partendo dai corti di Marano. 

Partecipano alla cine-civica-visione classi diverse, autonomamente guidate dalle docenti in DAD. 

I cortometraggi, dall'Italia, dall'India, dalla Francia, dalla Germania, dal Marocco,  aprono finestre sulla discriminazione, sulla  violazione di diritti fondamentali: alla sicurezza, negata anche nella casa , cioè nel luogo degli affetti familiari;  alla tutela del corpo; alla libertà di scegliere e vivere con serenità la propria vita; raccontano i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali, ma anche l'intraprendenza , il coraggio di cercare vie nuove, la forza e la capacità delle donne di ricreare il mondo, fuori da stereotipi. Giocano con  le figure geometriche per rompere gli stereotipi.

Le ragazze ed i ragazzi tutti scrivono sui corti, ne discutono. Eleggono il loro preferito.

Scrivono  criticamente o poeticamente.Dei film e di sé. 

 Si emozionano. Tutte e tutti dicono che questa esperienza di scuola diversa è stata bellissima. 

Resta nel cuore il sorriso della giovane sposa che nasconde alla madre di essere picchiata da un marito violento; restano le parole della donna abusata che trova la forza di fuggire e lo sguardo della bambina che non sa trovare parole per dire che subisce l'abuso più atroce che si possa immaginare.  Fanno sorridere (e capire) i triangoli ed i cerchi che giocano illuminando sugli atereotipi.

Alla fine dell'esperienza  si è più consapevoli: chiaro e forte il messaggio che arriva dal  racconto del disastro che si consuma in questo mondo sulle donne tutte. 

Una certezza: se non sai, se non conosci i problemi , non puoi fare bene la tua parte, liberarti ed aiutare le altre donne ad essere libere e padrone delle loro vite. 

 La frase che vince e piace: "Voglio essere aiutante  perché nessuna donna subisca  nessuna forma di violenza" .

Sempre  vicine alla scuola di parità della Fnism, le donne della Fildis _Catania, anche quest'anno fanno sentire la loro voce. Inviano alle ragazze e ai ragazzi del "Vaccarini"  un messaggio che esorta le giovani donne a saper leggere le  relazioni affettive sempre con amore e rispetto per  se stesse. 

 
 










Il 25 Novembre dell’ITT “Marco Polo” di Firenze con Fnism-Catania


ECCO il  racconto della professoressa Teresa Zuffanelli

Il 25 novembre è una giornata di lotta (come il 25 aprile). Non commemorazioni, retorica alla larga, vittimismo pure. Giornata di energie e coraggio. Così abbiamo deciso di infondere un po' di coraggio a studentesse e studenti dell'itt Marco Polo di Firenze ascoltando insieme (anche se a distanza) il discorso della neo vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris.


Lei è la prima dice, ma con certezza afferma che non sarà l'ultima. Ecco che ragazz* riflettono sull'importanza dell'esempio, di avere qualcun* che apre la strada e cambia il concetto di normalità.

L'abitudine, la cultura: ci rendiamo conto che dettano al nostro guardo. Anche a scuola: indirizzi di studio maschili o femminili? Ma perché? Una questione di abitudine considerare strana una donna che ripara auto, come strana era una donna che vota, strana era una donna vice presidente degli Stati Uniti fino a qualche giorno fa...

Abbiamo concluso con un piccolo mattoncino: cambiamo le nostre abitudini, cambieremo (pian piano eh) il mondo.

 Ecco il testo del discorso:

“Buona sera. Grazie. John Lewis, prima di lasciarci, ha scritto che la democrazia non è uno stato, è un atto e quello che intendeva dire è che la democrazia non è garantita: dobbiamo avere una forte volontà di difenderla, salvaguardarla, non darla mai per scontata. Questo richiede una battaglia, dei sacrifici, ma anche gioia, perché noi, il popolo, abbiamo il potere di costruire un futuro migliore [...]

 

Penso alle donne, alle donne nere, asiatiche, bianche, ispaniche, nativo americane, che nel corso della storia di questo paese hanno aperto la strada per questo momento, si sono sacrificate per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia per tutti noi; penso alle donne nere che troppo spesso non sono considerate, ma sono la spina dorsale della nostra democrazia. Penso a tutte le donne che hanno lavorato per garantire il diritto di voto e che ora nel 2020 con una nuova generazione hanno votato e continuano a lottare per farsi ascoltare. Stasera voglio riflettere sulle loro battaglie, la loro determinazione, la loro capacità di vedere cioè che sarà a prescindere da quello che è stato. E questa è una testimonianza della personalità di Joe, che ha avuto il coraggio di buttare giù uno dei muri che continuavano a resistere nel nostro paese scegliendo una donna come vicepresidente.

 

Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima.” 

Il 25 Novembre dell' I.C. " Francesco Guglielmino" di Acicatena con #Fnism-Catania

 

Parole, racconti, riflessioni  sulla violenza contro le donne: un percorso di parole e immagini tra cinema, teatro  e conversazioni in classe.  

Gruppo di lavoro : ragazze e ragazzi della IIG  con la  prof.ssa Patrizia Salerno 

  Sensibilizzare le ragazze ed i ragazzi, abituarli ad una interpretazione critica e personale della realtà è un obiettivo fondamentale nella formazione di esseri umani consapevoli. All'inizio dell'anno scolastico abbiamo visto alcuni cortometraggi, in qualità di giurati, per il Marano ragazzi spot festival. La sezione dedicata al femminicidio, più di altre, ha suscitato interesse e stimolato riflessioni e dibattiti.

Questi sono alcuni pensieri che, nella loro semplicità, esprimono  partecipazione  e una visione  di scuola che educa alla libertà da  pregiudizi, preconcetti, condizionamenti culturali.

"Nessuna donna rinunci mai a se stessa,  abbia sempre cura di se 
stessa"- "Il femminicidio è una responsabilità comune"   "Un grande uomo è un uomo che non perde mai umanità" "Mai abbassare la guardia: prendere sempre rispetto"  (Patrizia Salerno)


 
 










A SCUOLA DI PARITA': RICERCA-AZIONE PER LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA Seminario di formazione docenti del 15/10/2020

 



 Introduzione

di Pina Arena

 

 

Perché il nostro seminario? Perché ora?

 

Ripartiamo con la formazione-docenti sui temi della didattica e dell’educazione alla  parità.

È la nostra settima annualità e cade in un tempo difficile e diverso che rende ancor più urgente e necessario il nostro lavoro di donne e uomini di scuola. 

 Viviamo una pandemia, un’emergenza, un cambiamento ed una crisi  epocale, sociale, economica, culturale. Una crisi che rischia di oscurare i problemi della disparità di genere, di rendere più fragili le conquiste della democrazia pari. La violenza sulle donne non si ferma, anzi  colpisce più di prima e s’inasprisce in un tempo di impoverimento dell’umanità e specialmente  delle donne. 

La violenza, faccia estrema della disparità e della discriminazione,  è un problema culturale e deve  essere al centro della riflessione a scuola, anche e  specialmente in questo tempo difficile.

  È anche tempo di cogliere, all’inizio di un anno di scuola, una grande opportunità:  entra in vigore la nuova legge relativa all’introduzione dell’educazione civica che, a mio  parere, presenta  debolezze, ma  offre una grande occasione di riflessione e sperimentazione didattica.  Dovremo riparlarne  poi,  alla fine di   percorsi  didattici realmente vissuti, per proporre modifiche e riletture motivate e costruttive. Con una certezza: la scuola può essere il centro e la via di risalita e ripensamento di un Paese e del Mondo.

 

La nuova legge lascia solo in apparente invisibilità e minorità i temi dell’educazione alla parità.

Non esplicitamente nominata nei tre titoli dei tre ambiti descritti dalle linee-guida  (Costituzione, Sostenibilità e Agenda 2030, Cittadinanza digitale), in realtà  l’educazione alla parità, è in ognuno dei tre  ambiti della legge. Certo,   da sviluppare e far emergere, con “ occhiali di genere”  per poter acquistare la sua giusta dimensione:  porsi  come   la più    trasversale  e la prima delle “educazioni “ alla democrazia e allo sviluppo.

 

-Il  limite degli spazi orari indicati, il vuoto di risorse economiche aggiuntive o il nodo della valutazione saranno alcuni degli ambiti su cui riflettere.   La stessa indefinetezza  della  disciplina,  che tanti  dubbi ed incertezze solleva,   in realtà può essere la sua forza e la vera opportunità:   ci viene dato e disegnato  un contenitore , uno spazio istituzionale da disegnare, da modulare all’interno. Ne  abbiamo i contorni, i pilastri , ma non si abita un edificio fatto di soli  pilastri, la casa è altro. Siamo chiamati a disegnarla.

 Ora tocca a noi  farne  tesoro e mettere a sistema quanto abbiamo costruito nel tempo: valorizzare  e collocare  in un  curricolo le esperienze virtuose di questi anni ed altre che vorremo creare e pensare.  Passarle ad altri insegnanti, ad altre scuole. FARLE DIVENTARE PRASSI CONDIVISE  e SISTEMA.

Terremo conto di alcuni puntelli imprescindibili della didattica di genere:  l’educazione alla parità non può essere una finestra aggiunta; deve permeare tutti  percorsi di educazione, attraversare ciascuno dei percorsi civici, aprendo prospettive diverse da cui DESTRUTTURARE LA CULTURA PATRIARCALE, del l’uomo  padrone e dominatore,  del mondo che viviamo , dispari,  verticistica, piramidale.  È  la cultura che ha creato il mondo che , lo sappiamo perché ne viviamo la crisi, va ripensato e riletto.   Destrutturare, quindi,  per costruire  su valori  civici  nuovi.  Ora partiamo  proponendo   alcune pratiche ”civiche virtuose” tra letteratura   latina, inglese, cittadinanza digitale; una preliminare riflessione sulla didattica dei genere come didattica della consapevolezza di sé  dalla scuola primaria ; una fondamentale riflessione sull’uso della lingua  e del linguaggio di genere.

Per avviare il nostro viaggio abbiamo voluto voci della scuola,   di insegnanti che hanno elaborato proposte  sperimentate.

Nei prossimi incontri avremo il racconto  delle donne e uomini   dell’università e del mondo dell’associazionismo. Restando centrale la scuola. Come da sette anni, siamo   in cooperazione con  l’IIS”G.B.Vaccarini”,  quest’anno  anche  con l’assessorato alla Cultura e all’istruzione del  Comune di  Catania e  con Asvis.  il  nostro seminario, primo di quattro,  rientra nel Festival della Sostenibilità ambientale. Il luogo: la Biblioteca pubblica Bellini di Catania, “granaio”  ci cultura antica e nuova.

Il prossimo seminario a Dicembre, sarà anche in webinar. Pubblicheremo materiali del seminario sul blog A scuola di parità.


Per gli interventi del seminario vai alla pagina dedicata.