Il 25 Novembre dell’ ITC “De Felice “ di Catania con #Fnism-Catania

  Gruppo di lavoro:  quattro classi del quarto e quinto incontrano e conversano con  le donne dell’UDI , Prof.sse Josè Calabrò dell’UDI Catania,  e Mariella Pasinati dell’UDI Palermo, Biblioteca delle Donne sule insidie culturali della violenza contro le donne.

Coordina i lavori la professoressa Maria Tripoli.

 

Ecco una scaletta della giornata.

 

Si parte dai dati   ISTAT  e OMS sulla violenza contro le donne: la pandemia ha aggravato il disastro della violenza e del femminicidio.

Una  domanda: Chi aiuta le donne?

Il problema che cresce: la violenza che viaggia in rete, con l’esplosione del  revenge porn. La Sicilia è la regione con il maggior numero di casi dopo la Lombardia

Quali soluzioni? Ne discutono ragazze e ragazzi con la docente e con le ospiti.

 “Noi donne avevamo pensato che ogni conquista era per sempre, ma non è così”.-ricorda  la prof. Tripoli.-Da tempo ormai il famoso soffitto di cristallo si è incrinato e molte donne conquistano posti preminenti in ogni campo. Abbiamo gioito per l’eletta senatrice Kamala Harris a fianco del nuovo Presidente americano, il candidato democratico Biden, come prima donna di colore,  prima donna di origini asiatiche,   prima laureata di una Università nera, nata negli USA ma figlia di immigrati, a raggiungere una posizione così alta in politica. Ma non bisogna abbassare la guardia.”

Josè Calabrò parla  di complessità:  la vita è articolata, l’essere umano è complesso, poiché ha in sé bipolarismi. Siamo, contemporaneamente sapiens/demens, capaci di elaborazioni complesse e dotati di istinti. Bisogna quindi attivare lo sguardo alla complessità, conoscere le dinamiche dei conflitti, poiché sono parte dell’esistenza. Il conflitto è una danza allegra nonviolenta, ed è necessario insegnare a ragazze e ragazzi come arrivare alla consapevolezza e alla successiva responsabilità. La scuola in questo ha un ruolo determinante nell’educare a capire le emozioni, per riconoscere gli schemi mentali e trovare nuove vie. Come l’attenzione ad usare le parole, senza accusare, giudicare. Non è facile. Ma si deve provare. C’è sempre un’alternativa alla violenza.

Mariella Pasinati ha posto l’accento sul ruolo dell’educazione a scuola. Occorre più formazione per contrastare il patriarcato e sull’uso della lingua perché la soggettività si costruisce nel linguaggio. Si parla anche di  violenza simbolica.    Ci soffermiamo sul potere dei media: esercitano violenza simbolica   rafforzando gli stereotipi, incasellando ognuno in un suo spazio predefinito.

Si pone l’accento sul ruolo della Biblioteca delle donne dell’UDI di Palermo. La Biblioteca delle Donne è nata come luogo di valorizzazione e conservazione dei percorsi culturali e politici delle donne.   La Biblioteca svolge una costante attività di promozione politico-culturale e di ricerca dei saperi.

Prendono la parola anche i ragazzi e le ragazze della   4 A TUR che parlano di stereotipi: utilizzano un’immagine simbolica che rileggono e reinterpretano con la guida della docente-artista:  Barbie dall’aria immortale, immutabile, snella e sinuosa,    diventa simbolo di  una fame d’amore per cui molte crudeltà sono state e sono commesse.

Parliamo di donne reali: facciamo nomi.

E’ lontano   il tempo in cui Anna Banti viveva e scriveva nascosta, all’ombra del marito, critico e storico dell’arte Roberto Longhi? Non accade oggi ancora?

 Pensiamo anche  alle virologhe  e alle pioniere della ricerca anticovid come Maria Rosaria Capobianchi,   dell’Istituto Spallanzani di Roma; Concetta Castilletti, ragusana,   responsabile dell’Unità dei virus emergenti allo Spallanzani; Francesca Colavita, classe ’90, originaria di Campobasso, ricercatrice precaria fino allo  straordinario isolamento del   ceppo virale Sars-COV-2, causa della sindrome Covid 19.

   Puntare sulle donne, dare visibilità alle loro leadership e far conoscere i loro talenti: è questo l’obiettivo del Women’s Forum for the Economy & Society che ha nella Managing Director l’italiana Chiara Corazza, che si impegna ogni giorno per farle conoscere.  

Ripartiamo da qui e su questa via.  Ci aspetta un lavoro lungo, importante, necessario.  (Maria Tripoli)




 

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