ECCO il racconto della professoressa Teresa Zuffanelli
Il 25 novembre è una giornata di lotta (come il 25 aprile). Non commemorazioni, retorica alla larga, vittimismo pure. Giornata di energie e coraggio. Così abbiamo deciso di infondere un po' di coraggio a studentesse e studenti dell'itt Marco Polo di Firenze ascoltando insieme (anche se a distanza) il discorso della neo vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
Lei è la
prima dice, ma con certezza afferma che non sarà l'ultima. Ecco che ragazz*
riflettono sull'importanza dell'esempio, di avere qualcun* che apre la strada e
cambia il concetto di normalità.
L'abitudine,
la cultura: ci rendiamo conto che dettano al nostro guardo. Anche a scuola:
indirizzi di studio maschili o femminili? Ma perché? Una questione di abitudine
considerare strana una donna che ripara auto, come strana era una donna che
vota, strana era una donna vice presidente degli Stati Uniti fino a qualche
giorno fa...
Abbiamo
concluso con un piccolo mattoncino: cambiamo le nostre abitudini, cambieremo
(pian piano eh) il mondo.
Ecco il testo del discorso:
“Buona sera.
Grazie. John Lewis, prima di lasciarci, ha scritto che la democrazia non è uno
stato, è un atto e quello che intendeva dire è che la democrazia non è
garantita: dobbiamo avere una forte volontà di difenderla, salvaguardarla, non
darla mai per scontata. Questo richiede una battaglia, dei sacrifici, ma anche
gioia, perché noi, il popolo, abbiamo il potere di costruire un futuro migliore
[...]
Penso alle
donne, alle donne nere, asiatiche, bianche, ispaniche, nativo americane, che
nel corso della storia di questo paese hanno aperto la strada per questo
momento, si sono sacrificate per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia per
tutti noi; penso alle donne nere che troppo spesso non sono considerate, ma
sono la spina dorsale della nostra democrazia. Penso a tutte le donne che hanno
lavorato per garantire il diritto di voto e che ora nel 2020 con una nuova
generazione hanno votato e continuano a lottare per farsi ascoltare. Stasera
voglio riflettere sulle loro battaglie, la loro determinazione, la loro
capacità di vedere cioè che sarà a prescindere da quello che è stato. E questa
è una testimonianza della personalità di Joe, che ha avuto il coraggio di
buttare giù uno dei muri che continuavano a resistere nel nostro paese
scegliendo una donna come vicepresidente.
Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima.”
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