A SCUOLA DI PARITA': RICERCA-AZIONE PER LA NUOVA EDUCAZIONE CIVICA Seminario di formazione docenti del 15/10/2020

 



 Introduzione

di Pina Arena

 

 

Perché il nostro seminario? Perché ora?

 

Ripartiamo con la formazione-docenti sui temi della didattica e dell’educazione alla  parità.

È la nostra settima annualità e cade in un tempo difficile e diverso che rende ancor più urgente e necessario il nostro lavoro di donne e uomini di scuola. 

 Viviamo una pandemia, un’emergenza, un cambiamento ed una crisi  epocale, sociale, economica, culturale. Una crisi che rischia di oscurare i problemi della disparità di genere, di rendere più fragili le conquiste della democrazia pari. La violenza sulle donne non si ferma, anzi  colpisce più di prima e s’inasprisce in un tempo di impoverimento dell’umanità e specialmente  delle donne. 

La violenza, faccia estrema della disparità e della discriminazione,  è un problema culturale e deve  essere al centro della riflessione a scuola, anche e  specialmente in questo tempo difficile.

  È anche tempo di cogliere, all’inizio di un anno di scuola, una grande opportunità:  entra in vigore la nuova legge relativa all’introduzione dell’educazione civica che, a mio  parere, presenta  debolezze, ma  offre una grande occasione di riflessione e sperimentazione didattica.  Dovremo riparlarne  poi,  alla fine di   percorsi  didattici realmente vissuti, per proporre modifiche e riletture motivate e costruttive. Con una certezza: la scuola può essere il centro e la via di risalita e ripensamento di un Paese e del Mondo.

 

La nuova legge lascia solo in apparente invisibilità e minorità i temi dell’educazione alla parità.

Non esplicitamente nominata nei tre titoli dei tre ambiti descritti dalle linee-guida  (Costituzione, Sostenibilità e Agenda 2030, Cittadinanza digitale), in realtà  l’educazione alla parità, è in ognuno dei tre  ambiti della legge. Certo,   da sviluppare e far emergere, con “ occhiali di genere”  per poter acquistare la sua giusta dimensione:  porsi  come   la più    trasversale  e la prima delle “educazioni “ alla democrazia e allo sviluppo.

 

-Il  limite degli spazi orari indicati, il vuoto di risorse economiche aggiuntive o il nodo della valutazione saranno alcuni degli ambiti su cui riflettere.   La stessa indefinetezza  della  disciplina,  che tanti  dubbi ed incertezze solleva,   in realtà può essere la sua forza e la vera opportunità:   ci viene dato e disegnato  un contenitore , uno spazio istituzionale da disegnare, da modulare all’interno. Ne  abbiamo i contorni, i pilastri , ma non si abita un edificio fatto di soli  pilastri, la casa è altro. Siamo chiamati a disegnarla.

 Ora tocca a noi  farne  tesoro e mettere a sistema quanto abbiamo costruito nel tempo: valorizzare  e collocare  in un  curricolo le esperienze virtuose di questi anni ed altre che vorremo creare e pensare.  Passarle ad altri insegnanti, ad altre scuole. FARLE DIVENTARE PRASSI CONDIVISE  e SISTEMA.

Terremo conto di alcuni puntelli imprescindibili della didattica di genere:  l’educazione alla parità non può essere una finestra aggiunta; deve permeare tutti  percorsi di educazione, attraversare ciascuno dei percorsi civici, aprendo prospettive diverse da cui DESTRUTTURARE LA CULTURA PATRIARCALE, del l’uomo  padrone e dominatore,  del mondo che viviamo , dispari,  verticistica, piramidale.  È  la cultura che ha creato il mondo che , lo sappiamo perché ne viviamo la crisi, va ripensato e riletto.   Destrutturare, quindi,  per costruire  su valori  civici  nuovi.  Ora partiamo  proponendo   alcune pratiche ”civiche virtuose” tra letteratura   latina, inglese, cittadinanza digitale; una preliminare riflessione sulla didattica dei genere come didattica della consapevolezza di sé  dalla scuola primaria ; una fondamentale riflessione sull’uso della lingua  e del linguaggio di genere.

Per avviare il nostro viaggio abbiamo voluto voci della scuola,   di insegnanti che hanno elaborato proposte  sperimentate.

Nei prossimi incontri avremo il racconto  delle donne e uomini   dell’università e del mondo dell’associazionismo. Restando centrale la scuola. Come da sette anni, siamo   in cooperazione con  l’IIS”G.B.Vaccarini”,  quest’anno  anche  con l’assessorato alla Cultura e all’istruzione del  Comune di  Catania e  con Asvis.  il  nostro seminario, primo di quattro,  rientra nel Festival della Sostenibilità ambientale. Il luogo: la Biblioteca pubblica Bellini di Catania, “granaio”  ci cultura antica e nuova.

Il prossimo seminario a Dicembre, sarà anche in webinar. Pubblicheremo materiali del seminario sul blog A scuola di parità.


Per gli interventi del seminario vai alla pagina dedicata.


 

 


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