Nessuna persona si giudica dall'aspetto. Il caso di Giovanna Botteri


di *Sara Bartalini

 Dopo aver letto la lettera che la giornalista Giovanna Botteri ha scritto qualche giorno fa, la prima cosa cosa che ho pensato è stato che, secondo me, i suoi capelli non erano poi tanto male! La sensazione che mi ha accompagnata subito dopo, è stata lo sdegno; lei poteva avere i capelli turchini, essere arruffata o calva… il punto è che una brava giornalista non si giudica dall'aspetto (ovviamente nessuno si presenta in modo indecoroso!). Nessuna persona  si giudica dall'aspetto.
Per quanto riguarda la trasmissione nella quale la Botteri è stata criticata penso che non si cerca di fare audience mettendo alla berlina una persona seria che sta facendo il suo lavoro.
La seconda cosa che ho pensato, ma non seconda per importanza, è che ci sono un sacco di giornalisti, inviati, commentatori maschi che vengono presi in giro solo se sbagliano un congiuntivo (brutta cosa per un giornalista!) o perché sbagliano qualcosa durante il servizio, ma non per l' aspetto fisico! E allora qui torniamo al solito vecchio pruriginoso discorso del cosiddetto 'sessismo' o differenza di genere… una differenza che c'è e ci deve essere, ma che non deve permettere assolutamente differenze di trattamento nella vita lavorativa, sociale e familiare.
La terza cosa, che mi ha anche un po’ rattristata, è stato il fatto che a fare tale commento è stata proprio una donna che, della sua emancipazione ne ha sempre fatto bandiera… allora questo vuol dire che gli ideali valgono solo quando di mezzo non c'è il denaro? E invece si sventolano per farsi pubblicità? Mah, è tutto davvero triste...
C'è anche da dire che probabilmente la redazione di 'Striscia la notizia' ha fatto fare questi commenti a Michelle Hunziker di proposito, consapevole che se li avesse fatti un collega maschio, subito si sarebbe urlato al maschilismo. Fortunatamente, anche se le parole di scherno sono uscite dalla bocca di una donna, non sono passate inosservate da gran parte del pubblico e questo già è un passo avanti, soprattutto nel mondo della televisione che, volenti o nolenti, influisce sulla mente di tanti grandi e piccini. È importante che arrivino questi messaggi di dissenso se necessario, per cambiare qualcosa.
A tirare su la questione e a rimettere i puntini sulle 'i' ci pensa, in modo veramente elegante ed educato, Giovanna Botteri con la sua lettera; spiega che in tutto il modo ci sono giornaliste di ogni razza e colore, ognuna col suo fisico e non sono fotomodelle (pagate per mostrarsi e non fiatare), ma donne in gamba che sono apprezzate dalle principali società televisive mondiali, in onda si pettinano come vogliono e si vestono come vogliono, l'importante è quello che hanno da dire.
Tra l' altro la Botteri stava trasmettendo dalla Cina, dove la situazione non è ancora del tutto facile; inoltre lei ha lavorato su diversi fronti, spesso inviata in Paesi con situazioni difficili, dunque si rende bene conto che è la sostanza quello che conta. 
*Sara Bartalini, studente dell'IIS "Ferraris-Brunelleschi" (Empoli, Fi).

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